BRESCIA: LA STRAGE INFINITA DELLA VERITA’.

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Riassunto delle puntate precedenti:
Una storia antica, ma di cui si rischia di perderne la memoria.
Era un periodo di stragi di stato, per mano fascista, iniziata con bombe e morti, che oggi si vorrebbe seppellire con la verita’ sotto quintali di faldoni processuali.
Inutile rifarne qui la cronistoria completa, che ben conosce chi non ha perso la memoria storica…
ed è conosciuta benissimo da chi vorrebbe cancellarla !!
Facciamo allora un salto nel periodo piu’ recente:
BRESCIA, 15 DIC 2014 –
 “Un paese che ha paura del proprio passato non è un paese democratico”: lo ha detto, parlando della strage di Piazza Loggia la presidente della Camera Laura Boldrini, oggi in visita a Brescia. In un incontro a Palazzo Loggia il presidente della Camera ha aggiunto: “Io ci metto la faccia e voglio fare il mio lavoro. Togliere il segreto di Stato anche su atti delle commissioni parlamentari. È giusto che i cittadini sappiano. Questo atto rivitalizza la democrazia”.
MILANO, 24 MAG  2015-
 Comincerà martedì a Milano, ma rischia uno stop, il processo d’appello ‘bis’ per la strage di piazza della Loggia a Brescia che causò otto morti e oltre 100 feriti il 28 maggio del 1974. Imputati (annullata dalla Cassazione la loro assoluzione) l’ex ordinovista veneziano Carlo Maria Maggi e l’ex collaboratore dei Servizi Maurizio Tramonte.
    Maggi ha chiesto ai giudici di Milano la sospensione del processo perché non è in grado di sostenere il dibattimento per sue condizioni fisiche.
 Sarà il dodicesimo processo a quarantuno anni dai fatti, prima udienza fissata per martedì prossimo, ma si rischia già un rinvio. A chissà quando. Oppure uno stralcio che sottrarrebbe al giudizio l’imputato più significativo. È l’ennesima beffa in agguato sulla strage di Brescia, 28 maggio 1974, otto morti e cento feriti, la bomba più emblematica della strategia della tensione che in insanguinò l’Italia in quella stagione di transizione politica. Un pezzo di storia che è ancora cronaca, nel tentativo di attribuire le responsabilità a qualche nome e cognome, e non solo a un movimento eversivo.
Hanno chiarito che dietro l’eccidio c’erano i neofascisti di Ordine nuovo; il prossimo – dopo l’annullamento dell’ultima assoluzione, deciso dalla Cassazione nel febbraio 2014 – è l’ultima possibilità per dire se i due imputati rispediti alla sbarra siano colpevoli o innocenti, secondo la legge.
In occasione della prima udienza, una delegazione della Camera del Lavoro di Brescia e della Camera del Lavoro di Milano saranno presenti per sottolineare la vicinanza del sindacato ai familiari della vittime, e rimarcare la necessità di arrivare finalmente anche a una verità giudiziaria.
Responsabilità politiche e materiali, connivenze e occultamenti, sono da tempo assodati sul piano storico, ma solo in parte ce l’hanno invece sul piano giudiziario. “La città che non dimentica, che anche quest’anno ha promosso numerose iniziative di riflessione, che il 28 maggio sarà in piazza Loggia per l’intera giornata, non si rassegna e chiede anche i nomi degli autori materiali e dei responsabili della strage fascista di 41 anni fa”.
La Cgil di Brescia è parte civile nel processo sulla strage in quanto, cinque delle otto vittime dell’eccidio del 1974, erano insegnanti iscritti alla Cgil Scuola. Martedì 28 maggio (ore 15,  auditorium San Barnaba) ci sarà, a riguardo, la presentazione del quarto volume dedicato alle vittime della strage: «Alberto Trebeschi. Una questione scientifica».