M346 ITALIANI consegnati a ISRAELE

  L’Italia è oggi il maggiore fornitore di sistemi militari dell’Unione europea  verso Israele,

 e proprio nei giorni scorsi, durante i raid aerei israeliani su Gaza, Alenia Aermacchi del gruppo Finmeccanica, ha inviato i primi due aerei addestratori M-346 (su 30 dell’intera commessa) alla Forza Aerea israeliana».  La Rete Italiana per il Disarmo lancia l’ennesimo inutile appello perché il governo italiano sospenda l’invio di armi e sistemi militari a Israele e si faccia promotore di una simile misura presso l’Unione europea, durante il semestre di presidenza Renzi.

La Rete Italiana per il Disarmo raggruppa le principali organizzazioni italiane impegnate sui temi del disarmo e del controllo degli armamenti.I nuovi velivoli addestratori M346 hanno il principale scopo di favorire addestramento e “transizione” a caccia di nuova generazione e possono anche essere armati e utilizzati per bombardamenti, grazie alla loro maneggevolezza, specie in aree urbane e di conflitti a basso dispiegamento di forze armate e di contraerea.

Secondo Rete Italiana per il Disarmo tutto ciò avviene in aperto contrasto con la nostra legislazione relativa all’export di armamenti, il cui primo articolo prevede proprio l’impossibilità di fornire armamenti a Paesi in stato di conflitto armato, o i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell’UE o del Consiglio d’Europa.

I primi M346 sono stati consegnati il 9 luglio in coincidenza con il 24º anniversario di promulgazione della legge 185/90, una delle più disattese del codice.

La 185/90 attribuisce al Ministero degli Esteri la facoltà di decisione sull’esportazioni di armamenti (tramite l’UAMA – Unità per le autorizzazioni dei materiali d’armamento).

La Rete Italiana per il Disarmo lo chiede al Ministro Federica Mogherini, la ministra di Renzi per gli Esteri, ma Federica Mogherini non si schioda dalle parole rituali di condanna degli attacchi aerei sulle aree civili quando potrebbe promuovere una decisione veloce e chiara sulla fornitura inopportuna. 

L’Italia è complice di questo massacro.


  Mogherini, una decina di anni fa, rappresentava la Sinistra giovanile nei summit del movimento dei social forum. Anche allora la sua organizzazione aveva un pacifismo intermittente e strabico.  Vale la pena di sfogliare l’album dei ricordi e tornare a una trentina di anni fa quando un presidente italiano dichiarava:

“Io sono stato in Libano. Ho visto i cimiteri di Sabra e Chatila. E’ una cosa che angoscia vedere questo cimitero dove sono sepolte le vittime di quell’orrendo massacro. Il responsabile (Ariel Sharon) e’ ancora al governo in Israele. E quasi va baldanzoso di questo massacro compiuto. E’ un responsabile cui dovrebbe essere dato il bando dalla società”.

 (Sandro Pertini. Messaggio presidenziale agli Italiani. 31 dicembre 1983).