Parigi: La miglior difesa è l’attacco… e il potere ribalta la verità.

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La miglior difesa è l’attacco…
e il potere ribalta sempre la verità, poiché il popolino abbocca sempre alle sue menzogne !!

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Lunedì si è aperto il più grande vertice mondiale della storia sul clima con la partecipazione di circa 45 mila persone e rappresentanti di 195 Paesi, fra cui 150 capi di Stato e di Governo. In questa conferenza che si tiene a Le Bourget, vicino Parigi, è difficile non rievocare la memoria delle 130 vittime degli attentati avvenuti nella capitale francese il 13 novembre e ignorare il rapporto fra il clima e la sicurezza mondiali. Infatti le consultazioni si sono aperte domenica osservando un minuto di silenzio in onore delle vittime degli attentati.

Molti media hanno detto che, domenica 29 novembre, parecchi manifestanti si sono riuniti in occasione della conferenza dei capi di Stato sul cambiamento climatico (COP 21) avrebbe saccheggiato il posto della repubblica memoriale in ricordo delle vittime del 13 novembre. Ma quello che si può chiaramente vedere dalle foto è che sono i manifestanti che proteggono questo memoriale costretti alla fuga precipitosa dai gas lacrimogeni sparati dalla polizia antisommossa e CRS, che schiacciano le candele e fiori per meglio reprimere.

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Le misure di sicurezza, che dopo gli attentati hanno impedito a oltre mille persone di entrare in Francia, si sono sovrapposte ad altri provvedimenti volti a far fronte alle manifestazioni a favore di  misure decisive sul clima. I manifestanti hanno così sfidato lo “stato di emergenza” e hanno lanciato scarpe e bottiglie contro la polizia, mentre le forze di sicurezza hanno risposto lanciando gas lacrimogeni e arrestando oltre cento manifestanti. Gli slogan scanditi dai contestatori, come “stato di emergenza sociale e climatico”, riassumono il senso dello stretto rapporto fra clima e sicurezza.

Non è strano che queste manifestazioni di protesta contro l’apatia mondiale nei confronti dei devastanti cambiamenti climatici siano coincisi anche con manifestazioni di protesta in Gran Bretagna e in Spagna contro la partecipazione di questi Paesi alla campagna in Siria. Queste manifestazioni rievocano il “clima” alla vigilia dell’attacco americano-britannico in Iraq che ha portato a veri disastri in termini di sicurezza (e climatici) che ora si riflettono sull’infausta correlazione tra il terrorismo e le catastrofi climatiche che colpiscono il mondo. Questo ha reso l’anno in corso uno dei peggiori a livello di clima e di sicurezza.

Il rapporto fra gli squilibri climatici e l’aggravarsi delle lotte mondiali è chiaro: il mutamento climatico infatti influisce sulla sicurezza alimentare, idrica e sulla salute, fattori che alimentano le proteste, le rivoluzioni e le migrazioni. Secondo numerosi esperti, la siccità è stato uno dei fattori determinanti nella rivoluzione siriana che ha portato tra il 2006 e il 2011 allo sfollamento di oltre 800 mila contadini che si sono concentrati in zone povere e emarginate all’interno delle città siriane. La cattiva amministrazione delle risorse, l’improvvisa cancellazione dei sussidi governativi e l’incapacità dello Stato di affrontare la crisi umanitaria e ambientale, nonché l’enorme repressione delle proteste hanno portato a un degrado senza precedenti delle condizioni di sicurezza così come di quelle ambientali. Ciò ha reso la geografia siriana idonea a ogni forma di polarizzazione e strumentalizzazione politica.

L’atteggiamento che separa il terrorismo dalle ingiustizie politiche, economiche e sociali è equiparabile alla riluttanza dei Paesi maggiormente responsabili del mutamento climatico ad assumersi le proprie responsabilità. La forma più eloquente del legame fra questi due elementi, tuttavia, è il fatto che ignorare o sfuggire alle loro conseguenze fa sì che si trasformino in altri insormontabili problemi che mettono in discussione ogni forma di vita su questo pianeta e non solo gli interessi di pochi che sfruttano le risorse della terra, o di un sistema prepotente che uccide i propri cittadini, poiché quando si abbatte la catastrofe coinvolge tutti.

Foto da: communismeouvrier.wordpress.com